Servono anche le giocate del croato per invertire la rotta dopo l’avvio più difficile degli ultimi 11 anni
Il Torino sta vivendo un avvio di stagione difficile, e tra i giocatori che non hanno ancora inciso c’è senza dubbio Nikola Vlasic. Il trequartista croato rappresenta uno degli elementi di maggiore qualità della rosa granata: possiede un tiro da fuori capace di cambiare l’inerzia di una partita e colpi che pochi in squadra possono vantare.
Eppure, nelle prime due giornate di campionato, questi elementi sono mancati, contribuendo a rendere complicato un avvio che i numeri certificano chiaramente: è un Torino che mai aveva iniziato così male negli ultimi 11 anni.
L’illusione della Coppa Italia
In Coppa Italia, al contrario, era stato proprio Vlasic a risolvere una situazione intricata. Con i granata in difficoltà e vicini a un passo falso che avrebbe macchiato subito la stagione, il croato è riuscito a capovolgere la gara, strappando il gol del vantaggio e confermando quanto la sua figura sia fondamentale quando trova ispirazione. Un segnale che aveva illuso i tifosi, convinti che quella fosse la scintilla giusta per vederlo dominare anche in campionato.
Il rendimento successivo, però, non ha rispettato le attese. Nelle due sfide di campionato il croato non è riuscito a incidere come soltanto lui sa fare, apparso quasi nell’ombra rispetto al giocatore decisivo che tutti conoscono. È mancata la sua capacità di accendere il reparto offensivo granata, un fattore che oggi il Torino reclama a gran voce.
Il Toro ha bisogno del suo leader
Non si tratta di un calo definitivo, ma probabilmente di una fase di assestamento. Il trequartista ha le carte in regola per rialzare il Toro e guidarlo fuori dal momento complicato. Baroni e i compagni si affidano a lui, perché quando Vlasic entra in ritmo può davvero trasformare una squadra. Adesso, più che mai, serve il suo passo avanti.

Aspetta e spera
Lui deve accendere l’attacco,e noi un cero alla Madonna affinché si accenda la difesa .
Si si, aspettiamo. Con calma. Da 20 anni. Come un paziente acufene.